Segnali di divieto: come riconoscerli e cosa si rischia

 

Limiti di velocità

I segnali di divieto sono dei segnali stradali di prescrizione, ovvero dei segnali che indicano – appunto – un divieto, e che sono posti nel punto in cui inizia l’obbligo o la prescrizione. Possono inoltre essere ripetuti, con segnali di continuazione, e quindi “conclusi” da un segnale di fine divieto.

Riconoscerli non è difficile: sono quasi tutti tondi, a parte qualche rara eccezione facilmente memorizzabile. Il bordo è generalmente rosso, mentre l’interno può essere bianco o blu.

Cerchiamo di riconoscerli!

Divieto di transito

Questo segnale di divieto è quello del divieto di transito. Posto su entrambi gli accessi di una strada, vieta dunque il transito di qualsiasi veicolo. Se il divieto è temporaneo, spesso è accompagnato da un cartello integrativo che indica per quanto tempo sarà in vigore.

Senso vietato

Questo è invece il segnale di senso vietato. Significa che non è possibile entrare in una strada nella direzione in cui è posto, ma che la strada è comunque accessibile nell’altro senso di marcia.

Divieto di sorpasso

Intuibilmente, questo segnale di divieto di sorpasso indica che non è possibile sorpassare veicoli a motore con tre o più ruote.

Distanza minima

Si tratta del cartello di distanziamento minimo obbligatorio, che indica la distanza minima consentita per seguire il veicolo che precede lungo la strada.

Limite di velocità

Si tratta di uno dei segnali di divieto più conosciuti. Il cartello del limite massimo di velocità indica la velocità massima espressa in chilometri orari, consentita nel tratto di strada che è successivo al cartello stesso.

Divieto di segnalazioni acustiche

Quello sopra esposto è il segnale di divieto di segnalazioni acustiche. Nelle strade in cui è posto non è dunque possibile utilizzare dei segnali acustici come i clacson. Naturalmente, l’eccezione è costituita dalle situazioni di pericolo immediato o, ancora, per le emergenze e il trasporto di feriti (si pensi alle ambulanze).

Divieto di transito ai pedoni

Altro cartello piuttosto riconosciuto e riconoscibile, è quello che indica il divieto di transito ai pedoni. I pedoni non possono dunque transitare nella strada e nel lato in cui è posto il cartello.

Divieto di transito ai motocicli

Come sopra, ma limitatamente al divieto di transito ai motocicli, che non possono dunque circolare nelle aree in cui è esposto il cartello.

Divieto di transito agli autoveicoli

Similmente a quanto sopra, è il segnale di divieto di transito agli autoveicoli, impedendo così la circolazione di qualsiasi autoveicolo nelle aree in cui è apposto.

Segnali di fine divieto

Se quelli di cui sopra costituiscono alcuni dei più noti segnali di inizio divieto, quello che abbiamo ora riportato è invece il più noto segnale di fine divieto.

Come intuibile, questo cartello viene posto nel punto in cui le prescrizioni che sono indicate in precedenza finiscono con l’essere applicate. È dunque chiamato anche come un segnale di “via libera”.

Generalmente, in sostituzione del segnale generico di cui sopra, è possibile trovare anche un segnale completamente bianco con banda nera centrale, che ricalchi le immagini del divieto originario, a indicare proprio la sua fine.

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Divieto di sosta

È il segnale di divieto di sosta. Vieta dunque la fermata prolungata dei veicoli in luoghi in cui teoricamente si potrebbe parcheggiare. Questo segnale potrebbe essere o meno accompagnato da indicazioni precise sui giorni e sugli orari di divieto. In caso contrario, il divieto vale per tutto il giorno e per tutta la notte nelle strade extraurbane, mentre nelle strade urbane è in vigore dalle ore 8 alle ore 20.

Divieto di fermata

Concludiamo infine con il divieto di fermata, che vieta la sosta o la fermata o altra sospensione temporanea della marcia dei veicoli. Vale 24 ore su 24.