Passo carrabile, normativa

Il passo carrabile, o passo carraio, è uno sbocco di area privata su area di pubblico passaggio (tipicamente, quanto avviene quando un garage sbocca su una strada), identificato da uno specifico cartello che consente a chiunque di poter valutare la presenza del passo carrabile, impedendo che dinanzi ad esso possano sostare veicoli o altri oggetti che potrebbero occupare l’uscita. In ogni caso, anche nei passi carrabili è permessa la breve sosta per poter favorire il carico e lo scarico delle merci.

La normativa del passo carrabile in Italia è disciplinata dagli artt. 3 e 22 del Codice della Strada. Vediamo, brevemente, che cosa prevede.

Come richiedere il passo carrabile

La normativa stabilisce innanzitutto che i privati non possono autonomamente decidere di posizionare dinanzi al proprio portone un cartello di passo carrabile, ma devono chiedere l’autorizzazione al Comune competente, pagando evidentemente il relativo onere.

Quanto costa il passo carrabile

Il costo del passo carrabile varia da Comune a Comune, essendo di competenza dell’ente locale. Generalmente il principale elemento di ponderazione del prezzo è quello della profondità, di norma pari a un metro, e non la sua larghezza. Si tratta infatti di una tassa relativa all’occupazione del suolo pubblico.

Per quanto concerne gli altri elementi che potrebbero determinare il costo del passo carrabile, troviamo anche l’area di richiesta, la superficie e l’attività che sceglie di riservarsi questo diritto. Complessivamente, effettuate tutte queste valutazioni, il Comune sarà in grado di determinare un canone annuo che il titolare del passo carrabile dovrà adempiere per poterlo ottenere mantenere.

In alcuni casi è possibile che il passo carraio sia gratuito. Si tratta comunque di una ristretta serie di ipotesi che fanno principale riferimento agli accessi ai locali delle pubbliche amministrazioni, così come degli uffici giudiziari o delle sedi delle forze dell’ordine. Il Comune potrà altresì valutare se ricorra o meno il caso di concedere la gratuità del passo carrabile anche nei confronti delle associazioni di volontariato.

Ci sono poi alcuni soggetti che non devono pagare la tassa: si tratta soprattutto dei portatori di handicap, a cui viene riconosciuta questa agevolazione.

La procedura dell’ottenimento del passo

La procedura di rilascio del passo carrabile non è omogenea perché dipende dal regolamento comunale. È dunque consigliabile recarsi presso lo sportello competente o presso la pagina del sito web dell’ente comunale e qui acquisire tutte le informazioni più utili.

Di norma, comunque, è richiesta la compilazione di apposita modulistica nella quale inserire i propri dati e quelli dell’area privata per la quale ci si vuole ritagliare uno sbocco sul suolo pubblico.

È poi necessario pagare le marche da bollo iniziali, mentre il canone previsto per la concessione ha in genere una cadenza annuale.

Il cartello di passo carrabile

Una volta che la procedura di rilascio va a buon fine, il Comune concederà al richiedente un segnale apposito che deve essere affisso sul confine tra la proprietà privata e il suolo pubblico, in modo tale che risulti essere ben visibili dalla strada.

Ricordiamo che il segnale deve necessariamente riportare alcuni dati come:

  1. il nome e lo stemma comunale, relativo all’ente che ha autorizzato il passo carrabile;
  2. il numero dell’autorizzazione concessa dal Comune;
  3. il segnale di divieto di sosta;
  4. la scritta Passo carrabile.

Si tenga conto che nel caso in cui una o più di queste informazioni manchino, allora il segnale non avrà alcun valore, e colui che lo utilizza sarà altresì assoggettato al pagamento di una sanzione amministrativa tra 41 euro e 169 euro.

Per maggiori informazioni consigliamo tutti i nostri lettori di ricorrere alla consulenza del Comune di proprio riferimento, dove sarà possibile ottenere tutti i dettagli su tale procedura.